galleria tiziana di caro
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comunicato stampa


La Galleria Tiziana Di Caro ospita la seconda mostra nei suoi spazi di Teresa Gargiulo (Vico Equense, 1996) intitolata Centodieci tessere per un mosaico potenzialmente infinito, che inaugura giovedì 20 aprile 2023 alle ore 19:00.

A due anni di distanza dalla prima personale, intitolata Come disegnare un'isola, Teresa Gargiulo torna in galleria per presentare un nuovo corpus di opere concepito in esclusiva per questa mostra: disegni (della serie Embroidering Spaces, Erasing forms, di cui alcuni esemplari già presentati alla scorsa edizione di Artissima a Torino), opere tessili e un'edizione di “tarocchi”.

La pratica di Gargiulo si sviluppa attraverso la lingua (scritta e parlata) e la sua ricerca assume una deriva che potremmo definire “scientifica”: la distribuzione delle parole che popolano le sua opere, infatti, si basa su calcoli da cui derivano immagini mentali determinate da sequenze specifiche. Nulla nelle opere di Teresa Gargiulo è casuale.

Nell'arco degli ultimi mesi l'artista ha raccolto parole per poi disegnarle: ne mette insieme diverse con l'intento di smuoverne la quotidianità. Questa azione deriva dall'idea che sempre più spesso le parole vengono utilizzate senza pensarci, pertanto è necessario ricollocarle nella giusta posizione, abbinandole con criterio, con forza ed efficacia.
Le lettere vengono scelte dai quaderni compilati dall'artista al tempo delle scuole elementari e sono selezionate in relazione alla loro forma, al loro aspetto, alla loro cifra estetica. Ognuna delle lettere è associata a un'altra per la sua forma e tra di esse è necessario che ci sia coerenza e armonia. La parola quindi si fa veicolo di un messaggio etico e al contempo estetico.
Parole, frasi, idee non sono scritte bensì disegnate oppure, talvolta, cucite su stoffa.
La bravura dell'incastro, Presagio di magia, La manipolazione dello splendore, Il pretesto per disfare sono solo alcune delle frasi, esclusive, predisposte e organizzate da Gargiulo per le sue opere. Si tratta di pensieri che lei raccoglie nell'ambito della sua quotidianità, partendo però da un presupposto: le parole sono polisemiche, per cui ognuno può sfumarne il significato a seconda delle proprie esigenze. Ogni parola conserva anche un proprio valore che rimane soggettivo, sebbene sia necessario pensare sempre al linguaggio come a un sistema libero, e al contempo consapevole.

Il titolo della mostra Centodieci tessere per un mosaico potenzialmente infinito, rimanda all'ultimo lavoro in mostra: un mazzo di carte in cui le iconografie tradizionali dei tarocchi sono soppiantate da parole, questa volta singole. E come nel mazzo tradizionale anche qui abbiamo quattordici avverbi, quattordici aggettivi, quattordici nomi comuni e quattordici verbi che corrispondono agli arcani minori, e ventidue nomi astratti che corrispondono agli arcani maggiori. Il tutto a coronare un'azione ludica, casuale, potenzialmente senza senso eppure attraversata da dimensione ultra - espositiva. La lettura di questi tarocchi sarà oggetto di una performance che l'artista terrà a partire dalle 20:00. La scelta dei tarocchi corrisponde alla selezione di parole, parole e ancora parole che messe insieme racconteranno qualcosa del presente o forse del futuro di coloro i quali si presteranno al gioco.

Ma sarà veramente un gioco?

Teresa Gargiulo è nata a Vico Equense (NA) nel 1996. Si è diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ed è la vincitrice del premio JaguArt 2020, organizzato da Artissima e Jaguar Land Rover e dedicato alla ricerca di giovani talenti.

Attualmente vive e lavora a Meta di Sorrento (NA).